storia del tatuaggio e del trucco semipermanente


Storia dei Tatuaggi

La parola tatuaggio deriva dal polinesiano "tatau" che letteralmente significa battere o marchiare e indica il picchiettare del legnetto sull'ago per bucare la pelle. L'introduzione di questo termine polinesiano è da attribuire al capitano James Cook che nel suo diario descriveva la tecnica del tatuare degli indigeni polinesiani. Da tatau quindi poi derivò la parola inglese tattoo.
E' ormai provato che il tatuaggio ha origini molto antiche: è stato trovato in una grotta in Francia un punteruolo molto appuntito ricavato da un osso di renna che molto probabilmente fu usato per tatuare durante il paleolitico superiore. Scavi archeologici hanno riportato alla luce resti di uomini e donne tatuati vissuti fino a 6000 anni fa, appartenenti a popolazioni sudamericane, nordamericane, eschimesi, siberiane, cinesi, egiziane e anche italiane.

Chi si tatuava, si incideva dei segni sul corpo che dovevano comunicare un messaggio a chi li vedeva. Il tatuaggio poteva comunicare che chi lo portava era un re, un nobile, un valoroso, un guerriero, oppure uno schiavo o un delinquente, o che apparteneva a una setta religiosa, a un esercito, a un gruppo politico, a un movimenti culturale e così via. Il tatuaggio poi, era considerato un modo per abbellire il corpo, per diventare più belli.

Nelle società tribali erano i re e i nobili a tatuarsi o comunemente i ricchi, coloro che potevano permetterselo; i tatuatori erano trattati con gran rispetto e ricompensati lautamente per la loro opera. Gli egizi li usavano durante le cerimonie funebri, a Roma i Legionari si tatuavano sul braccio il nome del loro generale o dell'imperatore e la data del loro ingaggio mentre venivano invece marcati per infamia i disertori, i prigionieri e gli schiavi. I Celti adoravano come divinità anche animali quali il toro, il cinghiale, il gatto, gli uccelli e i pesci e in segno di devozione se ne tracciavano i simboli sulla pelle. I Britanni, il cui nome deriva da "brith" ( dipingere ) non portavano altre vesti che dei mantelli fatti con peli di bestie selvagge e si facevano sul corpo incisioni di varie forme e figure che riempite con un succo di colore scuro, davano loro una tinta che non si cancellava mai. Fra i primi cristiani era molto diffusa l'usanza di tatuarsi un tau, la figura delle croce di Cristo, sulla fronte. I Turchi si tatuavano simboli religiosi per garantirsi una sepoltura in terra consacrata. Poi fino ai racconti e alle spedizioni di James Cook il tatuaggio scomparve dall'Europa anche in seguito ad una Bolla Papale che ne vietava la diffusione. All'epoca di Cook nasce il tatuaggio moderno occidentale: i marinai si facevano tatuare durante i loro viaggi in oriente, imparavano le tecniche, cominciavano a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi anni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un tattoo shop. Così a mano a mano il tatuaggio venne sempre più conosciuto ed apprezzato fino ad arrivare ai giorni nostri dove ormai è possibile trovare diverse tecniche e farsi tatuare ciò che più ci piace in qualsiasi parte del corpo.


       Storia del Trucco Semipermanente

Il metodo di cui parliamo ha origini lontane. Infatti le applicazioni del trucco semipermanente si fanno risalire alla Cina di alcuni secoli fa.

Dalle Donne Cinesi Di Molti Secoli Fa Alle Donne Occidentali Moderne.


Con questa tecnica molte generazioni di donne cinesi si sono fatte eseguire una sorta di “tatuaggio manuale” per farsi disegnare sopracciglia, si poteva notare pressoché ovunque in Cina la presenza di piccoli chioschi dove gli artigiani riuscivano ad eseguire sul viso delle clienti dei tatuaggi manuali accuratissimi e molto validi, sotto il profilo estetico.

Da questa scoperta è nata l’idea di creare, per le donne occidentali, una tecnica diretta a fornire un Trucco Semi Permanente per ricostruire e modificare le sopracciglia, per modificare il contorno delle labbra, il contorno degli occhi e per molte altre applicazioni.


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